la nostra storia

 Cenni storici sulla Cooperativa Agricola Canedo

 La cooperativa Canedo si costituisce nell’estate 1976 per opera di un gruppo di studenti della facoltà di Agraria di Milano.

L’idea nasce dall’esperienza fatta durante lo svolgimento di una “tesi interdisciplinare di  gruppo” che vede la collaborazione di numerosi istituti della Facoltà e della Provincia di Pavia e che ha come oggetto di studio e sperimentazione la Comunità Montana dell’Oltrepò Pavese.

In quel territorio si trovano le prime esperienze di allevamento bovino da carne “en plein air” di ispirazione francese, chiamato comunemente “linea vacca-vitello”.

Dalla conoscenza diretta di queste esperienze, dalla bellezza dei luoghi e dalla possibilità di poter acquisire terreni in affitto già abbandonati o in via di abbandono nella frazione di Canedo del comune di Romagnese, l’ultimo e più alto comune della val Tidone,  deriva la decisione di alcuni studenti di trasferirsi da Milano sul posto e di iniziare l’allevamento,  acquistando un primo gruppo di venti manze, incroci di razze francesi.

Nel corso degli anni instaurano un rapporto di amicizia e di collaborazione con altri allevatori della Comunità Montana.

Nel 1995 dieci di queste aziende si associano e partecipano ad una sperimentazione agro-zootecnica. Il piano prevede interventi di miglioramento delle strutture, della gestione dei reflui zootecnici e della meccanizzazione. Prevede anche una parte sperimentale che ha come obbiettivo il miglioramento della qualità dei foraggi e della produzione zootecnica delle aziende coinvolte alla quale partecipano il Centro di Ricerche e Produzioni Animali di Reggio Emilia e l’Istituto Spallanzani di Milano.

Partendo dalle poche pertiche prese in affitto nel primo anno,  l’azienda ha gradualmente aumentato la superficie fino ai 240 ettari circa, dei quali 70 ettari utilizzati a seminativo e 170 a prato pascolo e pascolo.

L’altitudine a cui sono situati i terreni varia dai 500 mt.s.l.m. ai 1400 mt dei pascoli del Monte Penice.

Il maggiore ostacolo per una corretta gestione della superficie aziendale rimane a tutt’oggi, l’eccessiva frammentarietà delle proprietà che aumenta ad ogni cambio generazionale e che impedisce un completo accorpamento aziendale, di  evidente importanza per un allevamento di tipo estensivo.

Dal 2002 l’azienda è certificata come allevamento biologico da I.C.E.A. ed è socia AIAB. La certificazione è stata il suggello ufficiale a metodologie d’allevamento tese da sempre al rispetto dell’ambiente e degli animali. Il passaggio al biologico è quindi stato naturale e privo di cambiamenti sostanziali nella conduzione aziendale. Il corretto utilizzo dei reflui (letame e liquame), reso possibile da nuove strutture di stoccaggio e da una rinnovata meccanizzazione e l’utilizzo consociato dell’erba medica e di altre leguminose per la semina dei prati non solo ha sostituito la concimazione chimica,ma anche migliorato la qualità dei foraggi e arricchendo il cotico dei pascoli. Durante la conversione al biologico non vi è stata alcuna rinuncia all’uso di medicinali, stimolatori dell’appetito, additivi alimentari, erbicidi, pesticidi etc. perchè prodotti o mai utilizzati, o abbandonati subito dopo le prime sperimentazioni (ancora oggi appassionatamente insegnate dall'università di Milano...) sostituite da pratiche agronomiche e d’allevamento alternative.

Nell’ estate 2007 sono terminati i lavori di ristrutturazione di un vecchio fienile nel comune di Varzi, diventato oggi un moderno laboratorio di preparazione carne e spaccio aziendale. Fu allora che la cooperativa decise di puntare tutto sulla filiera corta e abbandonare l'idea dell'apertura di una macelleria "tradizionale".

Queste scelte, strettamente legate tra loro, sono meglio spiegate nella sezione "i nostri clienti" e "perchè bio".